ANALISI DEL FILMATO KBAT746432

- Di Antonello LUPINO.

 

Nel numero 6 di Area 51,  ho anticipato ai lettori alcuni risultati delle analisi da me effettuate sul filmato kbat746432, apparso in internet, all'indirizzo http://www.kbat746432.info. 

 

 

 

Ricordo ai lettori, che avevo stabilito per l’esecuzione delle analisi, due punti da cui partire:

 

Primo -   il filmato é verosimilmente l'estratto di un episodio in cui alcuni umani sono coinvolti i n  esperimenti di origine aliena;

Secondo - il filmato è falso ma è molto ben orchestrato.

 

Stabiliti i punti da cui partire per la le analisi, iniziamo col discutere il primo di essi.

 

 

1)     Il filmato é verosimilmente l'estratto di un episodio in cui alcuni umani sono coinvolti i n  esperimenti di origine aliena.

 

Va premesso che il filmato è accompagnato da una foto (immagine 4), e da una lettera (immagine 1), scritta a mano in russo, dal sedicente scienziato, ed inviata ad un appassionato statunitense di ufo, William Matchen, tramite e-mail. La lettera, tradotta in due momenti diversi da persone attivate da William, cita testualmente:

 

Alle persone della Federazione russa: io sono uno scienziato che ha lavorato con l’AGENZIA Spaziale russa per circa ventidue anni. Ora sono in procinto di dimettermi, a causa delle differenze che ho avuto con i miei superiori in merito al progetto KBAT746432. È una situazione che riguarda la verità e la sicurezza della razza umana. Il Governo russo è in possesso di evidenze fisiche stupefacenti, che potrebbero alterare la concezione della vita su questo Pianeta.

 
L'evidenza fu condivisa con il Governo degli Stati Uniti, sebbene ambedue i governi non hanno nessuna intenzione di informare pubblico. È per questa ragione, che ho il dovere come scienziato e cittadino, di rivelare tali segreti. Un oggetto di origine aliena è precipitato a nord del Mare di Kara vicino l’Altopiano Siberiano.

 

Un dispositivo che sembra essere un microchip fu recuperato dai frammenti del crash. I dati furono decodificati dal microchip. Le immagini estratte, sebbene danneggiate e frammentate, rivelano chiaramente che esiste una sperimentazione aliena sulle creature umane. Per me é difficile viaggiare, e la mia vita ora è in pericolo. Tenterò di fornire una copia del filmato appena possibile, comunque , l’invio è difficile da realizzare in queste circostanze. Noi eravamo camerati una volta. Ma ora hanno attraversato la linea. Le persone meritano di sapere la verità. Se non sarà  rivelata la prova nella sua interezza, lo farò io a modo mio”.

 

 

 

 

Il Filmato

 

Il filmato originale dura circa 5 secondi, e nella sua totalità è girato all'interno di quello che sembra una sala medica di presunta origine aliena. In seguito sono aggiunti due identici clips, per modificarne la velocità di riproduzione, ridotta ad 1/2 ed 1/16. Questo perché si possa osservare meglio la scena, in quanto la possibilità di bufale, di mistificare un fenomeno naturale nonché di architettare falsificazioni fotografiche, nel campo di UFO, con la tecnologia odierna, può sempre esistere.  

                                                                                                                                                                     

                                                                                                                                                                     

La sequenza mostra una giovane donna, dall’apparente età di circa 30/32 anni, la quale si trova all’interno di una sorta di sarcofago dalla forma inconsueta (immagine 3).

 

Dalle  spalle sino alle ginocchia, è coperta da una sorta di sostanza verdastra che sembra essere solida. Dal suo ombelico viene estratta, da quello che sembra essere un artiglio, una sonda che, a causa di uno spostamento del campo visivo, non si riesce a capire per quanti centimetri sia stata inserita all’interno del basso ventre.

 

Nonostante il fatto sia di per se traumatico, la donna sembra naturalmente sedata, ed in alcuni “frames” sembra addirittura sorridere! E’ interessante sottolineare che il presunto scienziato russo, nel rispondere alla seconda e-mail di William, ha inviato una foto che ritrae un essere umano di presunto sesso maschile all’interno di un ulteriore sarcofago, in evidente sedazione (immagine 4), anch’egli ricoperto della strana sostanza presente sul corpo della donna. Un occhio attento, può notare che accanto a questi, si trova un altro sarcofago, presumibilmente quello della giovane protagonista del filmato in analisi (dal quale si  può notare che il secondo sarcofago, in quel momento è vuoto!).  

 

Come specificato nello scorso numero, mi interesso da circa 17 anni, di analizzare le persone che sostengono di aver vissuto esperienze di “rapimento alieno”, e debbo francamente dire che nel filmato vi sono alcuni temi che ricorrono spesso durante le fasi “mediche” dell’adduzione. Nel video si notano alcuni particolari che solo chi conosce a fondo il fenomeno dei rapiti da parte di alieni, è al corrente.

 

Non solo, la camera “medica” in cui viene effettuata la ripresa, presenta alcune “anomalie” caratteristiche, note solo ai veri rapiti e ad alcuni tecnici del fenomeno. Mi spiego meglio.

 

L’ambiente “medico”, piuttosto che essere un luogo ove si ricoverano le persone rapite, sembra essere un laboratorio di esperimenti genetici. Inoltre, la forma dei “sarcofaghi” sembra coincidere con le descrizioni fattemi da alcuni rapiti, che si sono trovati in ambienti similari. Ribadisco che questi rapiti, sono stati analizzati da personale competente e giudicati altamente attendibili.

 

 

Analizziamo ora il contenuto del filmato

 

Ho scomposto il filmato originale in diversi “frames” in cui sono contenuti alcuni elementi-chiave che verranno descritti in seguito. I frames sono: 

 

 

 

 

 

A) La Sonda estratta dal basso  ventre

B) Il volto della ragazza e la forma del “sarcofago”

C) L’interno della membrana oculare del presunto alieno

D) L’altro essere umano posto nel sarcofago di fianco alla donna

 

 

Frame A):

 

1)      L’immagine mostra una ripresa effettuata dal tronco sino all’inizio del bacino. In primo piano si nota centralmente in basso, una mano probabilmente appartenente ad un essere non terrestre, apparentemente composta da tre dita e appoggiata alla coscia sinistra della presunta “vittima”. La mano destra del presunto alieno (anch’essa apparentemente composta da tre dita o artigli), impugna una sorta di sonda (in primo piano) che sembra essere inserita nel basso ventre della donna, nell’atto di sfilarla dalla sua posizione, forse al termine di un esame alquanto invasivo (su questo tornerò in seguito).

 

2)       La situazione sembra verosimile ad alcuni episodi di rapimento e/o di presenza del rapito in ambienti in cui si praticano esperimenti di varia natura. Anche le caratteristiche delle due mani, sembrano essere coerenti con quelle descritte da alcuni rapiti, in merito ad esseri alieni del tipo “rettiloide” presenti sia sul luogo del rapimento che nelle analisi invasive.

 

Frame B):

 

1)      Si nota in primo piano il volto della donna, nonché il sarcofago. La donna sembra essere sotto l’influsso di un apparecchio atto a sedarla ed a provocarle episodi onirici piacevoli (anche questo è un particolare che molti dei rapiti da me analizzati nel corso di questi anni, ricordano. Nda). L’apparecchio si trova sulla tempia destra. Questo per non renderle traumatico il ricordo dell’esperienza vissuta. In effetti molti rapiti mi hanno riferito, durante la tecnica di “regressione cosciente” effettuata su di essi, di aver avuto applicato un “attuatore ipnotico artificiale”, che interferendo con il cervello umano, provoca un treno di onde ELF ad una frequenza di 4/5 Hz., che provocano sonno profondo e una vasta gamma di effetti nei tracciati onirici.

 

2)      Si nota la forma particolare del “sarcofago”, il quale risponde ad alcune descrizioni fattemi da rapiti, alcuni anni fa, circa i luoghi in cui venivano portati dopo il contatto con esseri alieni di varie specie.

 

Frame C):

 

Tutto il filmato è contornato da una sorta di alone che sembra essere il risultato di una ripresa  video dall’interno di una cavità oculare, verso l’ambiente esterno (anche su questo particolare ritornerò in seguito).

 

 

Frame D):

 

La foto mostra un ulteriore essere umano, di presunto sesso maschile, anche egli steso sul sarcofago, di fianco a quello della ragazza, che si intravede sulla sinistra. Anche questo essere umano, mostra le stesse caratteristiche della donna ripresa nel video. Cioè la copertura per la metà del proprio corpo, di una sostanza “melmosa” e di una sorta di sonde collegate al corpo. Anche egli è in evidente stato di sedazione ipnotica.

 

 

Ed ora, procediamo con l’analisi grafica computerizzata, in merito a quanto sin qui descritto

 

 

Nel procedere all’elaborazione grafica dei vari frames, ho preso in considerazione i frames contraddistinti dalle lettere B) - C) e D), come segue:

 

ORIGINALI

 

 

 

 

B) Il volto della ragazza e la forma del “sarcofago”

C) L’interno della membrana oculare e l’artiglio del presunto alieno

D) L’altro essere umano posto nel sarcofago di fianco alla donna

 

 

 

 

Analisi Sequenza Frame B)

 

 

 

 

 

Frame B-1)

 

Con un apposito filtro grafico ho reso più luminosa l’immagine B).

In essa si possono distinguere alcuni elementi importanti:

- una luminescenza verde chiara a lato superiore sx;

- si vede molto bene il viso della donna (su questo 

   particolare ritornerò in seguito);

- la particolare forma del “sarcofago”

- uno strano dispositivo sulla tempia destra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Frame B-2)

 

Nel successivo frame B-2), si può notare il dispositivo a cui ho accennato nelle precedenti righe, ossia quello che da me è stato definito “attuatore ipnotico artificiale” . In effetti la donna, è in fase onirica, e nonostante la drammaticità dell’evento, sembra sorridere.      

 

 

 

Analisi Frame C)

 

Nel frame C) vi sono ulteriori indizi importanti:

 

- quelli che sembrano essere due artigli, destro e sinistro;

- la sonda che prima si trovava conficcata nel basso ventre della donna;

 

Nel frame, elaborato graficamente, provo eseguo una comparazione tra la lunghezza della sonda al momento dell’espianto, e quella che si nota nel frame C).

 

 

C-1)  Dalla comparazione grafica eseguita a destra , si evince la presenza di due mani artigliate (presumibilmente tre dita), che mentre la sinistra si appoggia alla coscia della donna, l’altra sembra estrarre quella che appare essere una sonda, misurante dal bulbo alla parte terminale, circa 20 centimetri.  Nella parte di destra vi è quella che definisco la sequenza logica del filmato, e cioè la visione della sonda appena estratta, tra le mani (o artigli) del presunto alieno. Misurando nuovamente la sonda dal bulbo alla parte terminale, Ci accorgiamo che è lunga circa 20 centimetri, e quindi traggo la conclusione che la stessa, in apertura del filmato era solo appoggiata al corpo della donna.

 

C-2)  Inoltre, dall’esame agli arti che impugnano la sonda, questi sono più simili ad artigli. In effetti corrispondono alla descrizione fatta da numerosi testimoni coinvolti in contatti con esseri definiti “rettiloidi”, ovvero le tre dita artigliate.

 

 

Analisi Frame D)

 

 

 

 

 

 

In questo frame, inviato dal presunto scienziato a William, si nota che il soggetto in primo piano è un uomo e non più la donna del filmato, che invece appare in secondo piano all’interno del “sarcofago” in fondo alla sala. In effetti, questo darebbe forza all’ipotesi che i “videoclip” siano più di uno. Ciò che però potrebbe sfuggire ad una prima analisi della Frame D), reso più luminoso da un filtro grafico.                                                                            

foto, è che manca l’alone a forma di oculare, presente invece su tutto il filmato KBAT746432. In secondo luogo, è alquanto strano che, data la varietà di esseri umani presenti sulla terra, con la classica pancia, magari soprappeso, oppure di aspetto fisico mediocre, i due soggetti presenti sia nel filmato che nella foto (uomo e donna), siano invece rispondenti allo stereotipo dell’attore cinematografico, con fisico da pin up.

 

 

Prendiamo ora in considerazione altri tre “frames” significativi.

   

 

 

 

E) la ripresa dall’interno dell’occhio

F) un’ombra sulla destra del frame

G) la direzione delle luci utilizzate

 

 

 

 

Analisi del frame E)

 

Osservando questa immagine, si può apprezzare un alone color rosa carne, a forma di oculare, che contorna il soggetto in primo piano. Secondo la fonte che ha divulgato il filmato in internet, e cioè uno scienziato appartenente al progetto “kbat746432”, il filmato sarebbe stato estratto da un microchip contenuto all’interno dell’occhio di un presunto alieno, recuperato dopo la caduta di un velivolo di origine aliena, nei pressi del Mar di Kara, nell’altopiano siberiano.

Durante le mie ricerche sui rapimenti, ho analizzato numerose persone che oltre ad essere state rapite, hanno subito interventi tesi all’applicazione di particolari sonde miniaturizzate, all’interno dei tessuti muscolari ed ossei, in special modo nel cervello. 

 

 

Tali sonde venivano applicate nella maggior parte dei casi, all’interno della ghiandola pituitaria e/o nella corteccia visiva ed in quella uditiva. Lo schema era semplice: “L’occhio riceveva gli impulsi relativi all’immagine visualizzata, quindi li inviava al cervello per la decodifica e l’interpretazione eccetera. Se il microchip viene innestato sulla Corteccia Visiva, questo memorizzerà tutte le immagini che vede l’occhio in un determinato periodo. Si avranno quindi immagini nitide senza sfocature, senza visioni dell’oculare, in quanto l’occhio inteso come tale, registrerà ciò che il suo proprietario vede”  Per capire meglio, l’immagine E) ripresa dal presunto microchip, non sarebbe verosimile a quanto visto dal presunto alieno sull’occhio dove sarebbe stato collocato tale microchip, in quanto se avesse avuto una visone come quella dell’immagine, avrebbe avuto un grave handicap derivante dalla riduzione del visus. Non è possibile che la cartilagine del cavo oculare sia cosi trasparente, a meno che non sia stata creata una cavità artificiale in cui inserire un obiettivo video. Inoltre, dal mio personale punto di vista, se abbiamo deciso di credere che non siamo soli nell’Universo e che il nostro Pianeta è in contatto con diverse razze aliene, non è altrettanto verosimile che questi alieni, provenienti da Pianeti distanti anche anni luce dal nostro, con una tecnologia inimmaginabile, usino tecniche primitive per visualizzare le operazioni che conducono sui cosiddetti “rapiti”. Sarebbe come dire che gli stessi alieni giungono sulla terra con astronavi in grado di cambiare forma, colore e dimensione, per poi usare la clava come arma di difesa!

 

 

Analisi del frame F)

 

Osservando questo specifico frame, al centro destra, si può notare, al di sopra di quelli che ho definito precedentemente “artigli”, una sorta di testa di profilo. Nel frame da me elaborato,  e contraddistinto dalla lettera F-1), ho evidenziato tale “ombra”, che ad un ulteriore analisi sembra appartenere alla testa di una alieno della specie cosiddetta ”rettiliana”. Tale ombra resta nel campo visivo per qualche decimo di secondo, dopo di che svanisce. Anche questo denota il fatto che chi ha girato il filmato conosce molto bene il fenomeno dei rapimenti alieni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Analisi del frame G)

 

In questo frame, ho analizzato la posizione delle fonti luminose presenti all’interno dell’ambiente in cui è stato girato il filmato, cercando di comprenderne il loro numero.

 

Dopo aver effettuato una analisi termografica dell’immagine F), ho cercato di calcolare la diffusione delle fonti luminose in base al punto in cui le stesse erano concentrate. Dall’immagine F-1) si può notare che la luce si trova focalizzata sulla donna all’interno del “sarcofago”; dietro la propria testa ed alla sua sinistra.

Tracciando alcune ipotetiche linee di diffusione luminosa, si evidenziano quattro punti più o meno luminosi che coincidono perfettamente con ciò che intende far risaltare l’autore delle riprese, e cioè, la presunta estrazione della “sonda” dal basso ventre della donna; le sonde collegate al corpo della stessa, ed in parte gli artigli” della strana creatura, ed in ultima un evento che si verifica sul pannello posto dietro il capezzale della donna (su cui chiarirò successivamente). Dall’analisi si nota chiaramente che la luce viene irradiata da quattro punti: A-B-C-D, verosimilmente corrispondenti a quattro fonti luminose (chi ha girato il filmato, conosce alcuni dati sui rapimenti, ma non è al corrente che le stanze “mediche” aliene, di cui molti rapiti hanno riferito l’esistenza, sarebbero illuminate costantemente da una sorta di luce solida, tendente al bianco cangiante, che non sembrerebbe avere origine artificiale!).

 

 

Al termine di queste analisi sul filmato, prendiamo ora in considerazione gli ultimi tre frames:

 

 

 

 

 

G) appare una fonte luminosa a destra del filmato.

H) La fonte assume quasi una forma luminosa viene sovraimpressa nel filmato.

I) la fonte luminosa crea alla sinistra del filmato, una specie di effetto olografico.

L) la fonte luminosa si trova ora alla sinistra in alto ed illumina il sarcofago a fianco, vuoto.

 

    

 

Analisi Frame G)

 

Viene creata una fonte luminosa di presunta origine artificiale(B), dietro la testa della donna, che illumina parzialmente anche la parte superiore centrale del filmato ed il “sarcofago” a fianco (A). La luce sembra provenire da dietro una parete trasparente.

 

Analisi frame H)

 

La luminosità si sposta verso la sinistra del filmato, creando un ulteriore effetto visivo che illumina la parete alle spalle della donna ed una parte del “sarcofago”. In questo esatto punto, la fonte luminosa illumina il seno destro e parte del fianco della donna, nonché una parte del secondo sarcofago che per il momento è ancora vuoto.

 

 

 

 

 

 

 

 

Analisi frame I)

 

In questo fotogramma, la fonte luminosa, crea un effetto al centro in alto della sequenza, il quale sembra un riflesso del secondo sarcofago (B), il quale inizia ad essere visibile quasi completamente (A). Nell’evolvere del filmato, si può notare che la fonte luminosa assumere una forma di “medusa”. In effetti, si nota che la luce, nel suo passaggio dietro la testa della donna, non ne illumina mai il volto, che rimane sempre in ombra (nei frames da me elaborati, si vede molto meglio, in quanto ho usato dei filtri per creare più luce!)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Analisi frame L)

 

In questa sequenza, la fonte luminosa si trova completamente in alto a sinistra (A), e con una sorta di “flash”, illumina molto bene sia il secondo “sarcofago” (B), che ora si trova accanto alla donna, completamente in primo piano. 

 

 

 

E qui termina il filmato.

 

Le mie analisi proseguono però, per quanto riguarda la lettera inviata dal presunto scienziato.

 

La Dottoressa Gabriella GRANARA, interprete dal russo all’italiano, è stata da me interpellata in merito al contenuto della lettera ed in merito a questa, è stata da me svolta una analisi grafologica e psicologica del soggetto che la ha scritta. Questi sono, nell’ordine, i risultati:

 

 

TRADUZIONE

 

Ai Cittadini della Federazione Russa

 

Ho fatto parte dell’Accademia Cosmonautica Russa della 22° Stazione  di Volo e sono stato il funzionario responsabile del progetto KBAT 746432.

 

Questo progetto riguarda l’esistenza e la sicurezza dell’intera umanità.

 

Il Governo Russo è in possesso di inconfutabili prove che possono modificare la vita sul pianeta terra.

 

Il Governo Russo ne ha informato il Governo degli Stati Uniti d’America, ma nessuno da parte del Governo Americano si è premurato di rendere pubbliche queste prove.

 

Il mio dovere in qualità di scienziato e cittadino è quello di rendere pubbliche queste informazioni segrete.

 

Una navicella di extraterrestri si è schiantata nel Mar di Kara, a nord del plateau siberiano. Un microchip estratto è stato riparato e tutte le informazioni ivi contenute sono state decifrate. Alcuni frammenti di immagini mostrano chiaramente esperimenti su persone condotti dagli extraterrestri.

 

La mia vita è in pericolo, per questo mi sposto continuamente. Vi invierò le prove non appena mi sarà possibile nonostante gli ostacoli da superare.

 

Compagni,   abbiamo superato il limite, la gente deve sapere la verità. Se non concederete tutte le prove, allora cercherò il modo di farlo da solo.

 

 

COMMENTO

 

La prima parte della lettera, fino alla frase “Il mio dovere…”, è scritta con caratteri leggibili, presenta spaziature regolari e non ha errori di grafia.

Sembra impostata come una lettera ufficiale, con lo stile aulico tipico del periodo sovietico ed è indirizzata “Ai cittadini…” della Federazione Russa.

 

La parte che segue sembra scritta in un secondo tempo e con un diverso stato d’animo:    i caratteri si fanno più piccoli, a tratti irregolari. Ci sono delle correzioni ed una cancellatura. Inoltre le spaziature sono più serrate.

 La frase del “microchip” non è completa, è come se mancasse un sostantivo,  ossia da cosa è stato estratto il microchip?

Il messaggio è laconico, breve scritto da chi ha fretta e contiene, nella chiusura, un appellativo “compagni” che può indicare i compagni di lotta, di lavoro oppure i”compagni” del partito. In questa frase i destinatari della lettera sono loro.

 

Anomalie: la lettera non riporta la data, la firma dell’autore ma in compenso cita in dettaglio il nome del  progetto.

 

 

Analisi psico/grafologica

 

Ad integrazione di quanto già detto dalla Dottoressa GRANARA, posso aggiungere che la lettera, nel suo contesto, appare essere scritta da due personalità completamente diverse. La prima più tecnica e “ligia al dovere della propria missione”, come un vero “compagno” del soviet; la seconda, totalmente priva di tecnica ed omissiva di dati di per sé integranti nel corpo del contesto chirografario. Dall’esame delle spaziature e crenature dei caratteri emerge nel primo caso, una personalità forte e sicura, tipica di chi ha fissati i propri obiettivi. Dall’esame della seconda parte della lettera, sembra proprio che la precedente personalità sia scomparsa, per lasciare posto ad un’altra timorosa e titubante. In effetti questa seconda parte, sembra essere scritta da un’altra persona che si sforza di essere tecnica, e che sembra contemporaneamente in preda a manie suicide.

 

A mio parere, la lettera potrebbe essere il primo foglio di una serie di memorie, che non Ci sono ancora pervenute chissà per quale oscuro motivo.

 

 

Conclusioni

 

Agli inizi di questa indagine, ho premesso che il filmato KBAT 746432 è molto inquietante nel contenuto, se rispondesse al vero. Ho però formulato due distinte ipotesi: che esso sia vero, oppure che esso faccia parte di una finzione ben organizzata. Perché ho ritenuto opportuno partire da queste due ipotesi?

 

Al giorno d’oggi è molto facile, con la tecnologia in nostro possesso, eseguire dei falsi e farli passare per veri.

 

In effetti il lavoro di noi della Comunità ufologica, si è fatto molto arduo, nel riuscire a dare una certezza alle prove che raccogliamo, soprattutto se si tratta di video o fotografie. Per cui, come ho specificato all’inizio dell’indagine, ho ritenuto opportuno, seguendo i consigli dello Exopolitics.org con il dottor Michael Salla e del Disclosure Project del Professor Steven Greer, stabilire un valido protocollo di indagine da utilizzare nei casi di presunta disinformazione ufologica. Attenermi a questo protocollo, mi è servito durante tutto lo svolgimento delle analisi del filmato, permettendomi di giungere alle conclusioni che avete letto nelle pagine precedenti. Non dico che bisogna mettere al rogo tutti quelli che avvistano Ufo o vengono contattati e /o rapiti, o dare subito per fasulli i filmati che vengono prodotti.

 

Dico semplicemente che oggi più che mai, un sistema che ha paura che il “Grande Segreto” venga divulgato, usa tutti i mezzi a sua disposizione (e credetemi, ne ha moltissimi!), per creare disinformazione, oppure per preparare gradualmente le masse ad un annuncio che se dato tutto insieme potrebbe causare shock esistenziali nelle masse di questo Pianeta. La tattica è sempre la stessa: si mischia sapientemente un fatto reale con elementi di fiction, poi lo si da in pasto alle masse, e si aspetta, si ascolta.

 

 

Pertanto, stante quanto descritto nei precedenti capitoli, la mia conclusione (che può essere suscettibile di aggiornamenti)  in merito al filmato KBAT 746432, è che Ci troviamo di fronte ad un filmato creato per altri scopi (Fiction od altro), privo delle basi per definirlo autentico, oltretutto, la donna ripresa nel filmato, assomiglia in maniera impressionante alla bellissima attrice Catherine Bell, nel ruolo del Maggiore Sarah MacKenzie nella fortunata serie TV JAG – Avvocati in divisa (sarà forse un caso?). Debbo tuttavia essere sincero, nell’affermare che comunque, tale filmato è stato realizzato da persone che ben conoscono tutti gli elementi che compongono un rapimento alieno, e con questo intendo dalla tecnologia usata per il contatto a quella presente sul luogo dell’installazione fissa o mobile, con i relativi “modus operandi”.

 

Non dico che non sarei disposto a ritornare sui miei passi, qualora avessi nuovi elementi da valutare, Anzi! Se questi elementi ci saranno, sarò ben lieto di ammettere di essermi sbagliato su tutto o su una parte di esso, ma allo stato delle cose, questi sono gli elementi in mio possesso, e questa è l’unica conclusione a cui sono giunto. Attendo quindi che lo scienziato o chi per Lui, si faccia vivo anche al mio indirizzo e-mail cuidirect@libero.it, per avere più dettagli certi, in modo da comunicare a tutti Voi la verità.

 

Se non vogliamo fare il gioco di questi Signori che stanno dietro le quinte della gestione delle informazioni sugli alieni, dobbiamo svegliare le nostre coscienze e capire il meccanismo di questo gioco, aiutando chi ha difficoltà nel capire questo fenomeno, a conoscerlo meglio, per non averne paura. Perché ricordateVi: “Chi ha paura può essere facilmente dominato, e nel nostro caso rifiuterà il contatto (che già esiste e fa parte della nostra dimensionalità umana!) con altri esseri.

 

Troverete tutta la documentazione sull’analisi del filmato sul sito www.ufocui.it

 

Entro breve prenderò in esame l’ulteriore filmato, girato presso le isole del  gruppo “Franz Joseph Land”, situate nel mar di Kara (strano, vero?), a nord della Siberia, in cui si intravedono i resti di quello che gli scopritori affermano essere un’astronave aliena e di una gigantesca creatura.

 

 

Che la luce della verità illumini sempre il Nostro cammino

 

Antonello LUPINO