Verità Nascoste

 

Intervista con un veterano francese del Pacifico

di Antonello LUPINO

 

Un cittadino di origine francese, sposato e da  molti anni risiedente in Italia, rivela che all’epoca dei fatti da lui descritti, vale a dire negli anni sessanta, prestava servizio, con il grado di Tenente, presso gli atolli della Polinesia francese, adibiti a siti di prove termonucleari. In particolare, il Tenente ANDRONIK  prestò servizio presso ’isola di Fanatofua, da cui assistette ad otto dei circa 250 esperimenti nucleari francesi.

 

Egli fa parte di quei migliaia di  reduci francesi del Pacifico, che da anni si affannano per ricevere una spiegazione al loro stato di salute, oltreché il riconoscimento delle Autorità francesi per loro situazione pregressa. Quello che Ci ha raccontato, è degno di quel costante “Cover up”, che da anni ogni governo al mondo, sembra voler attuare, per proteggere le cosiddette “Verità Nascoste”.

 

I primi tests nucleari

 

Il primo episodio che egli descrive, risale al Maggio del 1968, in cui egli, in servizio presso la Base di Fanatofua in qualità di Ufficiale, , tre giorni prima del test nucleare, fu allertato unitamente all’equipaggio antisom di cui faceva, da un allarme di intrusione in seguito all’avvistamento di oggetti sconosciuti nell’area adibita al test nucleare. Dopo essere decollati a bordo di un aereo “Antisom” BR-1150, notarono una formazione di tre o quattro globi luminosi, i quali passarono molto vicini all’aereo in volo, per poi scomparire a folle velocità.

Tre giorni dopo l’esplosione, Guy, notò ancora la presenza di una formazione di oggetti volanti sconosciuti, transitare sopra il sito dei test.

 

Un altro episodio, gli accadde nel successivo mese di Novembre, il Tenente ANDRONIK, unitamente ad un commilitone, vide, durante il rilevamento con un’ottica Karl Zeiss di un “Punto Stella”, ancora una formazione di globi luminosi sorvolare la Base di Fanatofua.

 

A detta di Guy, vi era una sorta di messaggio che forse, gli strani visitatori volevano trasmettere. Infatti, durante tutti i tests a cui egli prese parte, i globi luminosi, si manifestavano circa tre o quattro giorni prima dell’esplosione, per poi ricomparire tre o quattro giorni dopo il test. Egli si informò dai suoi colleghi presenti ai test nell’altro sito di Mururoa, i quali gli risposero che anche lì, essi notarono la presenza di globi luminosi. Però, e questo suona strano, i colleghi, non sembrarono stupirsi più di tanto per l’accaduto.

 

Uomini allo sbaraglio?

 

24 agosto 1968, esplode la bomba a Fanatofua. Quattro giorni dopo, è inviata una pattuglia di otto uomini, muniti di attrezzature verso il luogo dell’esplosione. Qualche tempo dopo, Guy, ottiene un breve periodo di riposo presso una base logistica polinesiana. Nel luogo in cui egli si trova, chiede notizie se fossero li anche gli otto uomini della pattuglia inviata precedentemente a Fanatofua. Gli risposero che erano presenti solo due di questi ultimi. Egli li rintraccio, e gli chiese cosa avessero visto sulla pista dell’aeroporto. Essi risposero che sulla pista trovarono uno strato di circa un metro, fatto di pesci di ogni specie, scagliato lì dalla forza dell’esplosione. Fu l’ultima volta che egli li vide, mentre dei restanti uomini non seppe più nulla.

 

Guy si ricorda inoltre, che in quel periodo, Fanatofua, Mururoa e gli altri siti termonucleari, erano sotto stretta vigilanza da parte di navi-spia russe, collocate al largo dei due atolli di Fanatofua. Ritornando alla pattuglia inviata presso il luogo dell’esplosione, vi è da dire che queste ignare “cavie”, sono state immolate dalle “superiori gerarchie” francesi dell’epoca, ben sapendo queste ultime, quale sarebbe stato il loro triste destino. Infatti, dopo un’esplosione nucleare di quell’entità, vengono contaminate tutte quelle cose che non vengono distrutte, per cui, anche questi otto “osservatori” sono stati sicuramente gravemente contaminati dall’esposizione a radiazioni nocive. La fine potete benissimo immaginarla da soli.

 

Una dovuta riflessione

 

Volendo fare un paragone ai nostri giorni, quello più vicino e simile per “Modalità operative”, mi sembra essere quello che è accaduto allo “Space Shuttle” Columbia. Infatti, nel medesimo modo il Centro di Controllo “Kennedy”, deputato a seguire le delicate fasi di pre e post lancio della navetta, nonostante avesse rilevato il distacco della piastrella di medie dimensioni, dall’involucro isolante di uno dei due serbatoi di lancio, non ha attivato tutte quelle procedure di sicurezza, ivi compresa la procedura di “Distacco” d’emergenza dello Shuttle. Ciò è continuato anche se la medesima piastrella ha colpito in pieno, la parte superiore dell’ala sinistra, danneggiandola vistosamente. Perché allora, non attivare la procedura d’emergenza prevista in questi casi? Forse perché non ce n’era alcuna!

 

Il fatto è che quegli uomini e donne, sono stati condannati a morte, ancora prima di lasciare la Terra. Anche perché, ragionando bene sull’accaduto, due erano le possibilità per salvare questi eroi:

la prima e forse la più diretta, avrebbe consentito il distacco  del Columbia dai due serbatoi di carburante , permettendo  così, all’equipaggio di salvarsi  (ma perdendo circa 500 miliardi!!); la seconda possibilità, avrebbe consentito agli astronauti, di agganciarsi alla stazione spaziale internazionale, e nel contempo effettuare le previste riparazioni; e qualora queste non fossero state possibili, attendere l’invio di un ennesimo Shuttle per il salvataggio. Perché invece, è stata data priorità agli esperimenti da condurre in assenza di gravità? Cosa c’era di tanto importante da portare a termine?

 

Sta di fatto che ancora adesso, i militari ed i tecnici Nasa, stanno cercando la cassaforte blindata a tenuta stagna, in cui sono stati custoditi i risultati di tali esperimenti. A mio avviso qui sta la “Chiave di volta”!

 

Tornando al caso di Guy, egli fatto parte, come altri suoi colleghi ed abitanti della Polinesia francese, nel ruolo di vittima inconsapevole, di quel sistema ottuso ed ipocrita, che usa gli esseri umani siano essi militari o civili, come cavie da laboratorio. Così è stato in tempi antichi, lo è stato nel Viet-Nam; nella Guerra del Golfo, ed in altre numerose occasioni, di cui cambia il nome, ma il cui risultato e sempre lo stesso: “milioni di esseri umani” affetti da sindromi degenerative inspiegabili. Gli esperimenti nucleari francesi, purtroppo, non esulano da questa logica cinica. Infatti secondo Guy, circa centomila militari e civili francesi, sono stati contaminati nel corso dei circa 250 esperimenti termonucleari “ufficiali” condotti dalla Francia! Ed a noi, non resta che onorare queste persone, così come fa Guy ed il comitato dei “Reduci del Pacifico”, facendo in modo che queste cose non accadano mai più.

 

Ci riserviamo inoltre di pubblicare al più presto l’intero testo, scritto dalla mano di Guy, ed averlo in conferenza, in modo che anche voi ascoltiate le parole di un uomo umile ma deciso, che ha subito in prima persona tutto questo.

 

Alcuni dati integrativi

 

I seguenti dati sono tratti da “MICRONESIA E POLINESIA” - Gli atolli condannati Ulrich Delius

Da molto tempo l'Oceano Pacifico, che copre quasi un terzo della superficie terrestre, non è più quel "mare della pace" a cui farebbe pensare il suo nome. Per molti popoli del Pacifico, infatti, la guerra non è mai finita: è dal 1945 che le potenze atomiche sperimentano armi nucleari sulle loro isole. Fra il 1946 ed il 1958, gli Stati Uniti fecero esplodere 66 bombe atomiche sulle isole Marshall (Micronesia). Almeno diciotto isole furono contaminate a tal punto dalla radioattività che divennero inabitabili per sempre. Quando i 166 abitanti dell'atollo di Bikini dovettero abbandonare la loro isola per gli esperimenti, non sospettavano che nei decenni successivi sarebbero stati trasferiti altre quattro volte. "La nostra isola ha perso le ossa" dissero nel 1969 quando vennero riportati al loro atollo devastato, che dovettero lasciare nuovamente nel 1978 per l'eccessivo grado di radioattività. La maggior parte degli indigeni di Bikini (un nome che significa "palme al vento") e di altre isole ed atolli contaminati soffre di malattie derivate dalle radiazioni. Ormai anche da parte ufficiale si è ammesso che gli indigeni sono stati esposti anche deliberatamente alle radiazioni, con lo scopo di studiare le conseguenze di una guerra atomica.

Oggi molte vittime delle radiazioni vivono di forniture militari americane in insediamenti simili agli slums urbani, lontano dalla loro terra. Nelle isole è difficile trovare lavoro. Le famiglie numerose sono ai limiti della sopravvivenza. E' vero che alcuni hanno ricevuto un risarcimento dal governo americano, ma la maggior parte è rimasta a mani vuote. Questi soldi sono confluiti in un fondo d'amministrazione fiduciaria: a Bikini, per esempio, ognuno riceve 37 dollari al mese (66.000 lire).

Alle vittime degli esperimenti vengono concessi voli gratuiti, sussidi scolastici ed altre agevolazioni. Da questi dollari, però, traggono profitto soprattutto poche famiglie influenti. Amata Kabua, il presidente che dal 1979 governa Bikini con metodi dittatoriali, trova sempre il modo di arricchirsi a spese della popolazione. I Kabua, che sono fra i più grandi proprietari terrieri della repubblica, incassano quasi la metà del canone d'affitto che gli Stati Uniti pagano per la base missilistica di Kwajalein. Per riempire le casse vuote dello stato, cronicamente dipendente da aiuti esteri, Kabua vorrebbe fare delle isole Marshall un deposito per le scorie radioattive di tutto il mondo. Le conseguenze, come dicono gli ecologisti, sarebbero incalcolabili:nei prossimi decenni molte isole potrebbero affondare (grazie anche all'aumentata temperatura del pianeta), e le scorie immagazzinate resterebbero radioattive per oltre 20.000 anni.

Anche gli esperimenti atomici condotti dalla Francia nel Pacifico meridionale causano radicali cambiamenti socioculturali ed hanno conseguenze assai negative sulla salute degli isolani. Dal 1966 la Francia ha fatto esplodere oltre 200 bombe atomiche negli atolli di Fangataufa e Moruroa (Mururoa è l'errata grafia francese, che purtroppo viene usata in prevalenza). ll tahitiano Myron Mataaoa ha denunciato questi crimini al seminario internazionale organizzato dal World Uranium Hearing a Salisburgo (14-18 settembre 1992): "Viviamo sull'acqua e dell'acqua... Con gli esperimenti la radioattività entra nel mare e nelle barriere coralline. I pesci si nutrono dei coralli. Noi mangiamo pesce, veniamo avvelenati e moriamo. E' una forma di genocidio".


La Francia ha sempre negato recisamente che esistesse un rapporto fra gli esperimenti nucleari e l'incremento di cancro alla tiroide, leucemia, bambini malformati e nati morti, ma al tempo stesso non ha mai autorizzato studi dettagliati in merito. All'inizio del settembre 1995, dopo una moratoria di tre anni, la Francia ha ripreso gli esperimenti a Moruroa. Questo nonostante l'atollo sembrasse ormai sul punto di spezzarsi.

Il governo francese cerca di rintuzzare ogni critica con generosi stanziamenti a Papeete. Questo flusso di danaro ha già prodotto profondi cambiamenti negli arcipelaghi che formano la colonia. L'agricoltura sta scomparendo, perché esistono altri lavori più redditizi.

Tanti maohi - così si chiamano gli indigeni della Polinesia francese - non vogliono più rinunciare alle sovvenzioni francesi e ne sono ormai dipendenti.

Ma esistono anche dei movimenti che cercano di reagire a questo torpore sociale, come Hiti Tau, che raccoglie una quarantina di ONG indigene. Queste organizzazioni lavorano a piccoli progetti autonomi con un obiettivo ben preciso: l'indipendenza. Così Hiti Tau ha istituito con successo cooperative agricole, dove giovani disoccupati producono frutta, verdura e vaniglia  per il proprio consumo e per la vendita.

Anche il Nuclear-Free and Independent Pacific Movement (Movimento per un Pacifico denuclearizzato e indipendente), un'organizzazione indigena fondata nel 1975, si muove in quest'ottica. La denuclearizzazione presuppone l'indipendenza: solo allora ai popoli del Pacifico sarà risparmiata la convivenza quotidiana con il terrore nucleare e con i suoi mostruosi effetti.

Gli effetti devastanti

Nel pannello sottostant, sono riprodotti i devastanti effetti di esplosini nucleari, in relazione alla distanza dal punto d’impatto:

EFFETTI PRODOTTI AL SUOLO DALL'ESPLOSIONE DI UNA BOMBA ATOMICA

DISTANZA DAL PUNTO DELL'ESPLOSIONE

FINO A 3 KM

TRA 3 E 4,3 km

TRA 4,3 E 8 km

TRA 8 E 11 km

ONDA D'URTO

distruzione di edifici in cemento armato

venti di 800 km/h

solo alcune strutture in cemento armato resistono

venti di 500 km/h

 

distruzione di case in mattoni

venti di 300 km/h

danni alle case (crolli di tetti)

venti di 100 km/h

CALORE

tempesta di fuoco

notevoli danni causati dal fuoco

vasti incendi

danni causati dal fuoco

RADIAZIONI

massima esposizione alle radiazioni

esposizione alle radiazioni

esposizione alle radiazioni

esposizione alle radiazioni

CONSEGUENZE ALLE PERSONE

98% di morti 2% di feriti

50% di morti 40% di feriti 10% di illesi

5% di morti 45% di feriti 50% di illesi

25% di feriti 75% di illesi

Nel grafico illustrato accanto, si evidenziano le varie fasi dell’esplosione nucleare. 

A fronte di questi eventi di superficie, ve ne sono altri, ancora più reconditi e forse subdoli, che danno adito ad ipotesi di pianificazione “volontaria” di terremoti, a scopo strategico. Vediamone le ipotesi.

Premettiamo che i terremoti sono provocati dallo "scorrimento" l'uno sull’altro di due strati profondi della crosta terrestre. Secondo molti esperti, l'esplosione di una bomba atomica sotterranea nel punto di separazione dei due strati, potrebbe essere sufficiente a scatenare le energie necessarie per provocare il sisma. Oggi si sanno scavare pozzi profondi chilometri, ed è possibile raggiungere molte zone suscettibili di scatenare eventi catastrofici.

Ecco le ipotesi, non tanto fantascientifiche, prodotte da Giuseppe COSCO:

  Il problema dei terremoti è antico. Ne parla anche la Bibbia. Le modalità con le quali la crosta terrestre prende a scuotersi non sono affatto chiare. Un esempio tutto italiano riguarda i sei mesi di scosse sull'Appennino umbro-marchigiano, che ha ridotto al silenzio i cosiddetti esperti, che l'hanno definito un "fenomeno senza precedenti". La prima forte scossa si ebbe alle ore 2,33 del 26 settembre 1997 nei pressi di Colfiorito, piccolo comune dell'Umbria. La magnitudine fu di 5.6. Fu solo l'inizio di un sisma infinito, più di 8.000 scosse di varia intensità registrate fino ad ora, una media di circa 100 scosse al giorno, che delimitò quella zona dell' Appennino, che va da Gualdo Tadino e arriva a Preci. E fu l'inizio dell'inferno per quella gente.

Sui terremoti si sa molto poco. Di sicuro, però, si può osservare grazie all'analisi dei vari dati, che alcuni di questi sembrano avvenire in concomitanza di esplosioni nucleari. Sarà una pura e semplice casualità? Non sembra, si può fornire una risposta inquietante a questa domanda. Certo è che il problema è degno di essere ancora studiato attentamente. La domanda si è fatta più perentoria in questi giorni. Riassumiamo gli avvenimenti. Sono recentemente ripresi i test nucleari. L'India fa detonare, nei giorni 11 e 13 maggio di quest'anno nel deserto del Rajasthan degli ordigni nucleari. La protesta del mondo è unanime. Il Pakistan, di risposta, ne ha effettuati cinque il 28 maggio di quest'anno e uno il 30 maggio. La "bomba islamica" è stata realizzata dal professor Abdul Qadir Khan, uno scienziato pakistano, che ha studiato e lavorato in Europa. Khan ha affermato di aver compiuto le cinque esplosioni usando uranio 235 e ha aggiunto: <<l'uranio… è più sofisticato e più sicuro rispetto ai mezzi usati dagli indiani>>, che invece hanno fatto delle esplosioni a fissione ed una termonucleare.

Sabato 30 maggio la terra ha tremato violentemente in Afghanistan, causando un vero e proprio disastro. I morti sono migliaia ,si pensa ancora approssimativamente da 3.000 a 5.000. E’ stato un vero e proprio terremoto assassino . Un gruppo di scienziati della Repubblica ex sovietica del Tagikistan ha detto che tutto ciò che sta succedendo, il terremoto devastante seguito da tutta una serie di nubifragi violentissimi insoliti in questa stagione, è stato causato dalle 6 esplosioni nucleari compiute dal Pakistan negli ultimi due giorni, nel vicino deserto del Belucistan. L'agenzia russa Interfax ha riportato quanto riferito dagli scienziati e cioè che la contiguità di spazio e di tempo tra le detonazioni pakistane e il terremoto assassino, con epicentro nell'Afghanistan settentrionale, lascia ipotizzare che i test siano la causa dell'apocalittica sciagura che ha dilaniato quel Paese. 

Terremoti assassini

Il punto ora da chiarire è se esistono casi analoghi nel passato, ossia se è possibile trovare, studiando i test analoghi già effettuati e i terremoti assassini, una prova di collegamento tra i due eventi. Uno studio di Gary T. Whiteford, Ph. D. professore di geografia alla University of New Brunswick Frederickton, New Brunswick, Canada, getta una luce sinistra sull'intera questione. Il lavoro pubblicato da "Nexus. New time", edizione italiana, (n. 3, Gennaio - Febbraio 1996), è stato presentato alla Seconda Conferenza Internazionale sulle Nazioni Unite e la Pace Mondiale, Seattle, Washington, USA 14 aprile 1989. Attingo da questo importante documento i dati che esporrò nell’articolo.

Elementi precisi suggerirebbero che diversi sismi sono innescati dagli esperimenti nucleari. Una possibile relazione provata porterebbe ad altre domande ancora più inquietanti. Una delle quali potrebbe essere se oggi le superpotenze, con le loro sofisticate tecnologie, hanno acquisito una tremenda capacità, quella di attuare una sorta di "guerra sismica", che, tra i tanti altri risultati, può mettere a soqquadro e, quindi, in ginocchio una nazione o attuare uno sterminio mirato all'eliminazione di governi interi e personaggi intoccabili diversamente. Sembra roba da fantascienza, ma, se avete un po' di pazienza vedrete che l'ipotesi è suffragata da dati a dir poco paurosi.

Sembrerebbe davvero esserci un collegamento tra terremoti altamente distruttivi e test nucleari. Ma, andiamo con ordine. È risaputo che la sperimentazione nucleare vera e propria ha come data di nascita il 1951. Gli americani , in quell'anno, fecero esplodere ben 16 bombe. Il 1963 è un altro anno importante, in quanto ebbe inizio la sperimentazione nucleare sotterranea. L'era nucleare vera e propria, tuttavia, nasce il 16 luglio 1945 quando venne fatta esplodere "Trinità" nel nuovo Messico, ad Alamogordo. Dopo questo test, il 6 agosto 1945, la fortezza volante Enola Gay, del colonnello Tibbets, sganciò il "Fat Man", cosi venne chiamato l'ordigno nucleare, sulla città di Hiroshima. Più di 100.000 persone morirono all'istante, il 9 di agosto "Little Boy" fu sganciato su Nagasaki. Dieci anni dopo l'esplosione nascevano ancora bambini con la scatola cranica vuota.

Poi, fu una vera escalation di esperimenti nucleari. Dati alla mano, le super potenze dal 1945 fino al 1989 hanno fatto esplodere più di 1800 bombe nucleari. Dal 1980 abbiamo un altro dato relativo a quello dei test nucleari sottoterra, la media annua è di circa 50 all'anno. Lo stress ambientale del nostro pianeta è notevole. Nel frattempo, anche il numero dei terremoti è aumentato. Ben 3.419 sismi di magnitudine Richter, di intensità superiore o uguale a 6 (>=6), hanno accompagnato i primi 5 decenni del nostro secolo, 68 all'anno. Non e mica una bazzecola.

È illuminante, a tal riguardo, sapere, che nel 1958 e nel 1960 si verificarono pochissimi test nucleari e, di conseguenza, il numero dei terremoti, due anni dopo, di magnitudo >=6 precipitò a solamente 78 nel '62 e 83 nel '63. I terremoti più distruttivi, parlo di quelli che uccidono non meno di 1.000 individui, sono chiamati "killer quake". È molto impressionante, a questo punto, osservare che tutti i "killer quake", che hanno fatto sussultare la terra nell'anno ‘51, hanno chiare coincidenze con i test nucleari effettuati in quel periodo. C'è di più, tra gli anni ‘51 e ‘88 si verificarono ben 32 sismi distruttivi. Venti di questi terribili terremoti, su 32, si verificarono in uno periodo che andava dallo stesso giorno del test ai quattro successivi (come per il recente sisma che ha colpito l'Afghanistan). Esattamente: 12 terremoti assassini si ebbero nello stesso giorno del test, 3 nel secondo giorno, 2 nel terzo giorno e 3 dopo 4 giorni dagli esperimenti. Morirono più di un milione di persone.

Un altro dato sconvolgente è appurare che, mediamente, i terremoti con intensità superiore a 6,0/6,5 (scala Richter) sono addirittura più che raddoppiati dalla data d'inizio dei test nucleari. Un esempio che valga per tutti, come dimostrazione della pericolosità e collegamento dei test nucleari con i terremoti assassini, è quello relativo agli esperimenti francesi effettuati, il 6 settembre del 1995 nell' atollo di Mururoa.

Un dato sconvolgente è che dalla data d'inizio dei test nucleari i terremoti di intensità superiore a 6,0/6,5 della scala Richter sono in media più che raddoppiati.

Se fosse vero il collegamento, dal 1951 al 1988 gli esperimenti atomici avrebbero provocato più di un milione di morti.  Ebbene, due giorni dopo, l'8 settembre, si ebbero tre terremoti a sud est del Pacifico; il 9 di settembre un quarto sisma fece tremare il Cile settentrionale.

Ci fa sapere il professore Whiteford, a pag. 14 della citata rivista, che la sola Francia <<condusse 1.112 esperimenti sotterranei presso l'atollo di Mururoa, nel Pacifico del sud, dal 1975 al 1988. Come sottolineato da un recente documento del National Resources Defence Council, la Francia è accreditata di circa il 20% di tutti gli esperimenti atomici entro i dieci anni sino al 1988. Si sono verificate serie fratture nell'atollo corallino, nonché una costante contaminazione nucleare del poligono e delle acque circostanti>>.

 Riporto, da "Nexus. New Time", cit., pag. 16, l’interessantissima tabella dei terremoti assassini, dal 1951 al 1988, coincidenti con Test Nucleari (Periodo di cinque giorni):

Test dell’anno

Data del Test Nucleare

Data del Terremoto

Località

Magnitudine

Vittime

Concomitanza Test/Terremoto

17

33

54

 

3

 

145

47

67

64

61

 

46

a

46

38

45

 

a

 

a

46

59

55

55

 

57

57

35

24

40

1953 17 Marzo

1956: 6-16 giugno (5 test separati)

1957: --

1957: 9 Dicembre

1960: --

1960: --

1962: 1 Settembre

1963: --

1966: 19 Agosto

1968: 27, 29 Agosto

1970: 26, 27 Marzo

1970: 28, 30 Maggio

1972: 11?? Aprile

1972:21 Dicembre

1974: 27 Dicembre

1975: 6 Settembre

1976: 4 Febbraio (2)

1976: --

1976: 27 Luglio

1976: --

1976: 23 Novembre (2)

1977: --

1978: 13, 15 Settembre

1979: --

1980: 8 Ottobre

1980: --

1982: 10 Dicembre

1983: 26 Ottobre

1985: --

1986: --

1988: 5 Novembre

1988: 4 Dicembre

18 Marzo

10-17Giugno

2 Luglio

13 Dicembre

29 Febbraio

22 Maggio

1 Settembre

26 Luglio

19 Agosto

31 Agosto

28 Marzo

31 Maggio

10 Aprile

23 Dicembre

28 Dicembre

6 Settembre

4 Febbraio

6 Maggio

28 Luglio

17 Agosto

24 Novembre

4 Marzo

16 Settembre

12 Dicembre

10 Ottobre

23 Novembre

13 Dicembre

30 Ottobre

19 Settembre

10 Ottobre

6 Novembre

7 Dicembre

Anatolia N-O

Kabul, Afghanistan

Iran

Iran

Agadir, Marocco

Arauco, Cile

Buyin-Zara, Iran

Skopye, Yugoslavia

Vart, Turchia

Dasht-e-Bayaz, Iran

Gediz, Turchia

Chimbote, Perù

Iran

Managua, Nicaragua

Pattan, Pakistan

Lice, Turchia

Città del Guatemala

Italia

Tangshan, Cina

Mindanao, Filippine

Turchia Orientale

Bucarest, Romania

Tabas, Iran

Colombia, Ecuador

Al Asnam, Algeria

Napoli, Italia

Dhamar, Yemen del Nord

Posinier, Turchia

Città del Messico

El Salvador

Burma, Cina

Armenia, Urss

7,2

7,7

7,4

7,2

5,8

>8,3

7,1

6,0

6,9

7,4

7,4

7,7

6,9

6,2

6,3

6,8

7,5

6,5

8,2

7,8

7,9

7,5

7,7

7,9

7,3

7,2

6,0

7,1

7,9

5,4

7,3

6,8

1.200

2.000

2.500

2.000

12.000

5.000

13.000

1.100

2.600

12.000

1.100

68.000

5.100

5.000

5.200

2.300

23.000

1.000

800.000

5.000

5.000

1.600

25.000

800

4.500

4.800

2.800

1.300

10.000

1.000

1.000

60.000

SI

SI

NO

SI

NO

NO

SI

NO

SI

SI

SI

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SI

SI

SI

SI

NO

SI

NO

SI

NO

SI

NO

SI

NO

SI

SI

NO

NO

SI

SI

 

Guerra sismica

I collegamenti diretti tra le sperimentazioni atomiche e i terremoti micidiali, che scuotono la terra violentemente, a distanza di pochi giorni della detonazione dell'ordigno, sembrano a questo punto cosa più che possibile.

È ovvio, tuttavia, che altri studi devono essere condotti per confermare definitivamente o meno la tendenza che affiora da questi dati. La preoccupazione maggiore è quella che potremo essere tutti potenziali vittime di pericolosi esperimenti, che ormai si susseguono vertiginosamente. Ecatombi come quella dell'Afghanistan sono dietro l'angolo e la cosa non sembra preoccupare il mondo più di tanto. Dopo le proteste tutto torna nel dimenticatoio, cosi accade pure per i fatti di Mururoa. E se fosse davvero in atto una specie di "guerra sismica" di cui ci sfuggono gli occulti disegni?  

Testi consigliati:

“The high energy weapons archive”

“NATO handbook”

“Nuclear warhead designation”

  Ronald William Gray

“A note on radiation damage “
  Karl F. Morgan

“US-Russia meeting on EMP effects”
  Howard Seguine

“Le Armi nucleari”
Pier Luigi Catastani

“HIROSHIMA conosce il peccato”
Pietro Greco

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ARTICOLI DA “LE SCIENZE”

“Armi nucleari a raggio intermedio” 02/81
“Effetti immediati e ritardati di una guerra nucleare” 09/77
“La bomba N” 07/78
 
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LIBRI DI TESTO CONSULTATI
-  Amaldi U.  (Fisica per i Licei Scientifici) - Zanichelli Editore
-  Caforio/Ferilli (Corso di Fisica) - NIS Editore
-  Baracca/Fischetti/Rigatti (Fisica e Realtà) - Cappelli Editore

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materiale audiovisivo:
- "Il Sole"  (QUERCIA AUDIOVISIVI - Roma)


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