Il caso della strana
sostanza di MIGLIARINO (FE)
(dalla Redazione del Comitato
Regionale Emilia Romagna)
"Circa 2
settimane or sono, la signora PIELONI Liliana di Migliarino (FE), contattava la
segreteria del "Maurizio Costanzo Show". Scopo della telefonata era
far conoscere alla redazione, un avvenimento che Le era accaduto circa 2 mesi
prima. La signora in questione, durante una passeggiata nei boschi di pioppeti
della zona in cui abita, si accorse che sull'erba a circa
Egli si recò a questo punto, dopo
aver preso accordi telefonici, a casa della signora, unitamente al Vice
Direttore MIrco BISI e
raccolsero un campione consistente della sostanza, e già lì in primis, fecero
le prime analisi superficiali. Io non seppi nulla fino al
giorno 21 Marzo, in cui Eugenio, un giovane appartenente al Gruppo Star Gate,
non mi segnalò la notizia, apparsa nel frattempo sul quotidiano di Ferrara
"il Resto del Carlino", indicandomi il nome ed il numero telefonico
della signora.
Mi attivai immediatamente per poter
capire cosa succedeva, contattando quindi la nostra unità della Sezione Emilia
Romagna, che si trovava a pochi chilometri da Migliarino. Provammo più volte a
contattare la signora, ma
Pensai a
questo punto, che sarebbe stato meglio recarsi presso la propria abitazione e
lasciargli un busta contenente il nostro recapito
nella buca della posta, nel caso avesse voluto contattarci, e cosi fece il
Segretario direttivo del C.U.I. e coordinatore del
Comitato Emilia Romagna, Nicola Marchetti. L'indomani
mattina, 22 Marzo
Dato che per lo svolgimento delle
analisi dettagliate, era necessario mobilitare diverse persone di alcuni laboratori chimici, che analizzassero per noi la
strana sostanza, in maniera approfondita, pensammo che fosse meglio fare delle
analisi preliminari ed a vista sulla sostanza, prima di affidarla
definitivamente ai laboratori. Cercammo quindi il contatto con alcuni docenti
di chimica che si prestarono volentieri a darci le "dritte" utili per
le analisi preliminari; interpellammo anche dei tecnici che usavano per il loro
lavoro, gelatine depuranti a base silicea (sostanza che noi pensavamo che
fosse!), i quali ci descrissero le varie fasi delle reazioni a cui la sostanza
depurante avrebbe potuto andare incontro durante il
suo uso (colorazione, consistenza, assorbimento di umidità ecc.).
Svolgemmo quindi le prove che
leggerete nella pagina seguente, e tuttora stiamo
attendendo che venga sviluppata una serie di 24 pose fotografiche ottenute al
microscopio a 1200 ingrandimenti, concernente i vari passaggi nelle prove
preliminari della sostanza.
Certo, non abbiamo un mega laboratorio attrezzato, ma abbiamo molta buona volontà
e tenacia, le quali danno origine ad una capacità di osservazione
uniche. Tutto questo si è ripercosso nel fatto che abbiamo ultimato le analisi
preliminari molto velocemente, capendo (senza disturbare inutilmente un
laboratorio che avrebbe dovuto mettersi a nostra disposizione) di che cosa si
trattava, senza adito ad equivoci.
Il problema invece è sorto dopo, non è quanto
avete fin qui letto, ma si è verificato successivamente ad una pubblicazione
della foto del sottoscritto e di una articolo sulla sostanza, sul
"Carlino" di Ferrara e quello di Rovigo (di cui vi allego la foto).
.
L'articolo descrive l'evento della signora PIeloni e l'equipe che si adopererà per darle una
risposta. Logicamente, la giornalista, non avendo parlato direttamente con il sottoscritto,
ha scritto qualche imprecisione tipo: "il
Centro Ufologico Internazionale di Santa Maria Maddalena ha analizzato la sostanza con sofisticati
strumenti, tra cui un microscopio atomico........". Gli feci notare che
sul giornale era scritta un'imprecisione che riguardava appunto la
strumentazione in nostro possesso, che non era quella descritta nell'articolo.
Egli disse che avrebbe provveduto alla rettifica sul
numero successivo. La notizia della strana sostanza, nel frattempo fece il giro
di internet, e per l'effetto di quello splendido tam tam che egli è, suscitò la
curiosità di molti cybernauti ufologi. A questo
punto, l'interesse della massa, può far "fama"!
Fu così che a casa della signora Pieloni, si presentarono i più strani personaggi. Ma questa è un'altra storia!
Comunque,
concludendo (come diceva il vecchio Mike), alcuni
ufologi si sono rammaricati che noi abbiamo dato il via alle nostre indagini, e
forse si sono infastiditi, all'idea che un altro Centro e non il loro abbia fatto tutto questo in
breve tempo. Se continua così, cosa ne facciamo delle
nostre idee, delle nostre convinzioni e dei nostri sogni?
Oggigiorno siamo distolti dalla vera ricerca seria,
abbagliati da titoli accademici altisonanti, Prof. Dott. Ing. ecc.,
e chi più ne ha ne metta! Nel contempo, non ci accorgiamo che una volta non erano i
vari Dott. Prof. ed Ing. a condurre le
indagini sul campo, rischiando tutto ciò che possedevano, dignità, reputazione
e forse anche la vita, ma umili persone normali, con sentimenti sicuramente più
nobili di quelli che muovono certi ufologi ai nostri tempi.
Già l'ufologia moderna è diventata un
mercato dove si vende e si compra di tutto (mentre
prima non era così). Volete che adesso anche i sentimenti che stringono un
gruppo di persone tra loro, identificandole come parti dello stesso disegno, si
barattino in cambio di una foto su un pezzo di carta o di un
immagine televisiva? No, non ci crederò mai!
E finché avrò
anche un soffio di vita, nessuno di Voi sarà solo ed incompreso, o peggio
barattato con la "fama". L'essere Umano è l'Universo e l'Universo é l'essere Umano. Non abbiamo confini di
nessun genere, se non quelli che da soli ci poniamo.
OGGETTO: Analisi finali della sostanza
prelevata in MIGLIARINO (FE) presso
PIELONI Liliana.
PREMESSA
IL giorno 21.03.2001, venivamo attivati
al numero di pronto intervento nazionale, dalla Signora Pieloni
Liliana, contattata tramite il nostro coordinatore Regionale Emilia Romagna,
Nicola Marchetti, la quale signora asseriva che circa
due mesi prima, in una località non precisata della provincia di Ferrara, aveva
rinvenuto per terra, in una zona isolata del basso ferrarese, una sostanza
gelatinosa, del diametro di circa metri 2 per
Durante la nostra permanenza in loco, bussarono alla porta
alcune persone, che si qualificarono con la signora PIELONI dapprima come
membri del C.U.I., in un
secondo momento, visto il nostro stupore, in qualità di Direttore di detto
organismo (che non li aveva mai visti!), dissero che erano colleghi dell'U.S.AC., per qualificarsi ancora come "laboratorio
spaziale" di Bologna, ed ancora come "astrofili
Myzard". Questo fatto fece irritare la signora Pieloni che li accompagnò alla porta.
E X C U R S U S I N V E S T I G A T I V O
In data 26.03.2001, alle ore 15,30, io sottoscritto Antonello LUPINO, Direttore del
Centro Ufologico Internazionale, dichiaro quanto
segue:
Di aver prelevato presso l'abitazione
della Signora PIELONI Liliana, in oggetto indicata, e con il consenso scritto
della parte, una sostanza gelatinosa da lei ritrovata durante un'escursione in campagna,
nei pressi della località denominata ANITA, in provincia di Ferrara.
La sostanza è stata riposta in nr.04
(quattro) contenitori numerati dal nr.01 al nr.04, sigillati e controfirmati dalla parte e dallo scrivente, per poi
essere analizzata preliminarmente e, qualora le condizioni lo avessero
richiesto, inoltrata presso laboratori competenti per esami più approfonditi.
Il contenitore contraddistinto dal nr.01, è stato
aperto dal sottoscritto in data odierna, alle ore 13.50, separando poi, alcune parti
della sostanza in esso contenuta, collocandole all'interno di ulteriori due
provette per analisi, contraddistinte a loro volta dai numeri 01 e 02.
La parte di sostanza contenuta nella provetta nr.01 è stata diluita con alcool etilico al 80%, mentre la nr.02 è stata irrorata con una dose di diluente nitro
chimico, un'ennesima parte di detta sostanza, e stata altresì collocata in un
altro contenitore metallico, contraddistinto dal nr.04,
al fine di sottoporla a prova di tenuta termica, sopra un fornello a gas
Propano, sviluppante circa 700° centigradi.
Il contenuto del contenitore originario, è stato quindi
sottoposto a prova di conduttività elettromagnetica tramite un alimentatore
stabilizzato, erogante una corrente continua di 12 Volts
ed una tensione di 1,5 Ah. La prova a dato esito
negativo. E stata inoltre rilevata la temperatura interna alla massa della
sostanza, che si è fissata in 19,8° centigradi, mentre all'esterno la
temperatura rilevata è stata di 20,1° centigrado, con tasso di
umidità costante del 56,6%.
Alle ore 15.18 circa, la situazione era la seguente:
Le varie campionature delle prove sono state così distinte:
1) nel contenitore "A",
la sostanza originaria;
2)
nel contenitore "B", la sostanza diluita con alcool etilico all'85%;
3)
nel contenitore "C", la sostanza diluita con una soluzione di
diluente nitro;
4)
nel contenitore metallico "D" la sostanza sottoposta a test termico
+600° centigradi.-
I risultati:
Sub. 1) la sostanza originaria ha l'aspetto di
un gel grumoso ed inoltre per i primi due minutidi
esposizione aerea resta inodore, per poi passare ad un
fetore simile a quello che emana dal limo
delle anguille.
Sembra composta da minuscole particelle di gomma;
Sub. 2) La sostanza originaria diluita in
alcool etilico all'85%, si è presentata dopo circa 10 minuti
dall'irrorazione,
più liquida e malleabile dell'originale,
mantenendo pressoché immutate le
proprie peculiarità (consistenza, presenza di corpuscoli
gommosi ecc.);
Sub. 3) La sostanza originaria diluita in
soluzione di solvente nitro chimico, si è quasi del tutto
liquefatta dopo circa 10 minuti, sporadicamente mantenendo
al proprio interno alcune sacche
di microcorpi polimerici.
Sub. 4) La sostanza originale, sottoposta a prova termica a+600°
centigradi, ha dato il seguente
risultato: l'acqua presente al 70-80% nella sostanza ed ogni
liquido in essa contenuto, si è
completamente
vaporizzata, lasciando seccare il resto del contenuto, che ha assunto
una
consistenza medio/dura, una elasticità superiore di circa il
50-60% all'originale, ed infine una
compattezza unica rispetto alla massa originale inserita nel
contenitore.
Sono state inoltre effettuate
delle prove di combustione a fiamma diretta, su alcune parti della
sostanza relativa al contenuto del contenitore nr.04. I risultati
sono così enunciati:
prelevato un frammento della sostanza priva di liquidi;
sottopostolo a combustione di circa
+600° centigradi con cannello a gas a fiamma
diretta. Il campione è combusto, ma non si è
consumato; non ha preso fuoco, né si è liquefatto, così come
qualsiasi materiale a base
polimerica avrebbe dovuto fare. Si è provveduto
ad allontanare il campione dalla fiamma
diretta, osservando che in esso si è verificato un costante
annerimento ed indurimento, il
quale, una volta posto a prova di pressione si è
polverizzato.
CONCLUSIONI
Gli esami preliminari hanno dato come risultanza
che la sostanza in questione, oggetto delle analisi, potrebbe essere un
probabile scarto di depurazione o di assorbimento di vapori liquidi. Comunque a base silicio-polimerica non stabile, così come lo
sono alcuni "gel" e prodotti silicei
anti umidità.
Dal punto di vista dell'indagine sulla presunta origine
"estranea", si riferisce negativamente; mentre sotto il profilo
eventuale della presenza di una discarica abusiva di prodotti o scarti di
lavorazione-depurazione, verrà inoltrata all'Autorità
competente per territorio una formale segnalazione. I restanti contenitori
contenenti i campioni non ancora dissuggellati, saranno restituiti alla parte,
che deciderà la loro destinazione.
Chiuso e sottoscritto in Rovigo, addì
26.03.2001, alle ore 17.30
Fanno parte del presente rapporto:
- copie fotografiche
delle analisi microscopiche delle varie campionature
- foto d'insieme dello
svolgimento analisi.-
IL DIRETTORE DEL CENTRO
Antonello Mario LUPINO