Il caso della strana sostanza di MIGLIARINO (FE)

(dalla Redazione del Comitato Regionale Emilia Romagna)

 

 

 "Circa 2 settimane or sono, la signora PIELONI Liliana di Migliarino (FE), contattava la segreteria del "Maurizio Costanzo Show". Scopo della telefonata era far conoscere alla redazione, un avvenimento che Le era accaduto circa 2 mesi prima. La signora in questione, durante una passeggiata nei boschi di pioppeti della zona in cui abita, si accorse che sull'erba a circa 20 metri da  dove stava transitando, era posata una strana sostanza dall'aspetto gelatinoso e trasparente. La sostanza era sparsa a terra in un diametro di circa 2 metri per 7o centimetri (un bel po!), a suo dire. Ella ne prelevò un grosso quantitativo che tenne fino alla settimana scorsa, epoca dei fatti in questione, in garage. Contattò il Costanzo Show, sperando (ci confidò) di trarne un vantaggio economico, visto che al primo  impatto, la sostanza sembrava provenire da fonte "aliena". La segretaria di Maurizio Costanzo contattò il presentatore che a sua volta si rivolse al Professor Corrado Malanga (che già conosceva per essere stato invitato alla trasmissione più volte) che al momento, non potendo recarsi in loco, segnalò a Costanzo, il nome del Prof. Di Gennaro dell' U.S.A.C., che molti di Voi già conoscono personalmente.

Egli si recò a questo punto, dopo aver preso accordi telefonici, a casa della signora, unitamente al Vice Direttore MIrco BISI e raccolsero un campione consistente della sostanza, e già lì in primis, fecero le prime analisi superficiali. Io non seppi nulla fino al giorno 21 Marzo, in cui Eugenio, un giovane appartenente al Gruppo Star Gate, non mi segnalò la notizia, apparsa nel frattempo sul quotidiano di Ferrara "il Resto del Carlino", indicandomi il nome ed il numero telefonico della signora.

 

Mi attivai immediatamente per poter capire cosa succedeva, contattando quindi la nostra unità della Sezione Emilia Romagna, che si trovava a pochi chilometri da Migliarino. Provammo più volte a contattare la signora, ma la Telecom rispondeva che il numero non esisteva. Come Fare?

Pensai a questo punto, che sarebbe stato meglio recarsi presso la propria abitazione e lasciargli un busta contenente il nostro recapito nella buca della posta, nel caso avesse voluto contattarci, e cosi fece il Segretario direttivo del C.U.I. e coordinatore del Comitato Emilia Romagna, Nicola Marchetti. L'indomani mattina, 22 Marzo la Signora in questione, contattò la nostra unità Emilia Romagna, che dopo aver preso accordi telefonici,  si recò unitamente al sottoscritto presso la propria abitazione.  Nell'abitazione trovammo ad attenderci, oltre alla signora un suo conoscente ed il fotografo del "Resto del Carlino" di Ferrara. Iniziammo presentandoci con i nostri tesserini e preparando una "liberatoria" sulla esclusività delle indagini (anche per garantire la serenità delle analisi, senza che altri influenzassero i risultati ottenuti). Decise a questo punto, con propria volontà    di affidarci il caso.

 

Dato che per lo svolgimento delle analisi dettagliate, era necessario mobilitare diverse persone di alcuni laboratori chimici, che analizzassero per noi la strana sostanza, in maniera approfondita, pensammo che fosse meglio fare delle analisi preliminari ed a vista sulla sostanza, prima di affidarla definitivamente ai laboratori. Cercammo quindi il contatto con alcuni docenti di chimica che si prestarono volentieri a darci le "dritte" utili per le analisi preliminari; interpellammo anche dei tecnici che usavano per il loro lavoro, gelatine depuranti a base silicea (sostanza che noi pensavamo che fosse!), i quali ci descrissero le varie fasi delle reazioni a cui la sostanza depurante avrebbe potuto andare incontro durante il suo uso (colorazione, consistenza, assorbimento di umidità ecc.).

 

Svolgemmo quindi le prove che leggerete nella pagina seguente, e tuttora stiamo attendendo che venga sviluppata una serie di 24 pose fotografiche ottenute al microscopio a 1200 ingrandimenti, concernente i vari passaggi nelle prove preliminari della sostanza.

 

Certo, non abbiamo un mega laboratorio attrezzato, ma abbiamo molta buona volontà e tenacia, le quali danno origine ad una capacità di osservazione uniche. Tutto questo si è ripercosso nel fatto che abbiamo ultimato le analisi preliminari molto velocemente, capendo (senza disturbare inutilmente un laboratorio che avrebbe dovuto mettersi a nostra disposizione) di che cosa si trattava, senza adito ad equivoci.

 

Il problema  invece è sorto dopo, non è quanto avete fin qui letto, ma si è verificato successivamente ad una pubblicazione della foto del sottoscritto e di una articolo sulla sostanza, sul "Carlino" di Ferrara e quello di Rovigo (di cui vi allego la foto).

 

                                                                                                                                            

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L'articolo descrive l'evento della signora PIeloni e l'equipe che si adopererà per darle una risposta. Logicamente, la giornalista, non avendo parlato direttamente con il sottoscritto, ha scritto qualche imprecisione tipo: "il Centro Ufologico Internazionale di Santa Maria Maddalena ha analizzato la sostanza con sofisticati strumenti, tra cui un microscopio atomico........". Gli feci notare che sul giornale era scritta un'imprecisione che riguardava appunto la strumentazione in nostro possesso, che non era quella descritta nell'articolo. Egli disse che avrebbe provveduto alla rettifica sul numero successivo. La notizia della strana sostanza, nel frattempo fece il giro di internet, e per l'effetto di quello splendido tam tam che egli è, suscitò la curiosità di molti cybernauti ufologi. A questo punto, l'interesse della massa, può far "fama"!

 

Fu così che a casa della signora Pieloni, si presentarono i più strani personaggi. Ma questa è un'altra storia!

 

Comunque, concludendo (come diceva il vecchio Mike), alcuni ufologi si sono rammaricati che noi abbiamo dato il via alle nostre indagini, e forse si sono infastiditi, all'idea che un altro Centro  e non il loro abbia fatto tutto questo in breve tempo. Se continua così, cosa ne facciamo delle nostre idee, delle nostre convinzioni e dei nostri sogni?

Oggigiorno siamo distolti dalla  vera ricerca seria, abbagliati da titoli accademici altisonanti, Prof. Dott. Ing. ecc., e  chi più ne ha ne metta! Nel contempo, non ci accorgiamo che una volta non erano i vari Dott. Prof. ed Ing. a condurre le indagini sul campo, rischiando tutto ciò che possedevano, dignità, reputazione e forse anche la vita, ma umili persone normali, con sentimenti sicuramente più nobili di quelli che muovono certi ufologi ai nostri tempi.

 

Già l'ufologia moderna è diventata un mercato dove si vende e si compra di tutto (mentre prima non era così). Volete che adesso anche i sentimenti che stringono un gruppo di persone tra loro, identificandole come parti dello stesso disegno, si barattino in cambio di una foto su un pezzo di carta o di un immagine televisiva?  No, non ci crederò mai!

 

E finché avrò anche un soffio di vita, nessuno di Voi sarà solo ed incompreso, o peggio barattato con la "fama". L'essere Umano è l'Universo e l'Universo é l'essere Umano. Non abbiamo confini di nessun genere, se non quelli che da soli ci poniamo.

 

OGGETTO:  Analisi finali della sostanza prelevata in MIGLIARINO (FE) presso la Signora

PIELONI Liliana.

 

 PREMESSA

 

IL giorno 21.03.2001, venivamo attivati al numero di pronto intervento nazionale, dalla Signora Pieloni Liliana, contattata tramite il nostro coordinatore Regionale Emilia Romagna, Nicola Marchetti, la quale signora asseriva che circa due mesi prima, in una località non precisata della provincia di Ferrara, aveva rinvenuto per terra, in una zona isolata del basso ferrarese, una sostanza gelatinosa, del diametro di circa metri 2 per 70 centimetri di altezza. Si dichiarava disposta a farla da noi analizzare ed a seguirne i risultati. In data 22.03.2001, unitamente al Coordinatore Regionale Nicola Marchetti, che già preventivamente aveva fissato un appuntamento, Ci recammo presso l'abitazione della summenzionata signora, sita in MIGLIARINO (FE), viale V. Emanuele 45. Dopo  avergli esibito le nostre generalità, provvedemmo a visionare la sostanza in questione, al fatto era presente anche il fotografo del Resto del Carlino di Ferrara. Dopo aver esposto alla signora, le nostre idee, decidemmo di comune accordo, di prelevare attraverso 04 contenitori alcuni campioni della sostanza, per riservarci poi l'eventuale invio a laboratori meglio attrezzati.

 

Durante la nostra permanenza in loco, bussarono alla porta alcune persone, che si qualificarono con la signora PIELONI dapprima come membri del C.U.I., in un secondo momento, visto il nostro stupore, in qualità di Direttore di detto organismo (che non li aveva mai visti!), dissero che erano colleghi dell'U.S.AC., per qualificarsi ancora come "laboratorio spaziale" di Bologna, ed ancora come "astrofili Myzard". Questo fatto fece irritare la signora Pieloni che li accompagnò alla porta.

 

E X C U R S U S    I N V E S T I G A T I V O

 

 In data 26.03.2001, alle ore 15,30, io sottoscritto Antonello LUPINO, Direttore del Centro Ufologico Internazionale, dichiaro quanto segue:

 

Di aver prelevato presso l'abitazione della Signora PIELONI Liliana, in oggetto indicata, e con il consenso scritto della parte, una sostanza gelatinosa da lei ritrovata durante un'escursione in campagna, nei pressi della località denominata ANITA, in provincia di Ferrara.

 

La sostanza è stata riposta in nr.04 (quattro) contenitori numerati dal nr.01 al nr.04, sigillati e controfirmati  dalla parte e dallo scrivente, per poi essere analizzata preliminarmente e, qualora le condizioni lo avessero richiesto, inoltrata presso laboratori competenti per esami più approfonditi. Il contenitore contraddistinto dal nr.01, è stato aperto dal sottoscritto in data odierna, alle ore  13.50, separando poi, alcune parti della sostanza in esso contenuta, collocandole all'interno di ulteriori due provette per analisi, contraddistinte a loro volta dai numeri 01 e 02.

 

La parte di sostanza contenuta nella provetta nr.01 è stata diluita con alcool etilico al 80%, mentre la nr.02 è stata irrorata con una dose di diluente nitro chimico, un'ennesima parte di detta sostanza, e stata altresì collocata in un altro contenitore metallico, contraddistinto dal nr.04, al fine di sottoporla a prova di tenuta termica, sopra un fornello a gas Propano, sviluppante circa 700° centigradi.

 

Il contenuto del contenitore originario, è stato quindi sottoposto a prova di conduttività elettromagnetica tramite un alimentatore stabilizzato, erogante una corrente continua di 12 Volts ed una tensione di 1,5 Ah. La prova a dato esito negativo. E stata inoltre rilevata la temperatura interna alla massa della sostanza, che si è fissata in 19,8° centigradi, mentre all'esterno la temperatura rilevata è stata di 20,1° centigrado, con tasso di umidità costante del 56,6%.

 

Alle ore 15.18 circa, la situazione era la seguente:

 

Le varie campionature delle prove sono state così distinte:

1)      nel  contenitore "A", la sostanza originaria;

2)      nel contenitore "B", la sostanza diluita con alcool etilico all'85%;

3)      nel contenitore "C", la sostanza diluita con una soluzione di diluente nitro;

4)      nel contenitore metallico "D" la sostanza sottoposta a test termico +600° centigradi.-

 

 

I risultati:

 

 

Sub. 1)  la sostanza originaria ha l'aspetto di un gel grumoso ed inoltre per i primi due minutidi

             esposizione aerea resta inodore, per poi passare ad un fetore simile a quello che emana dal limo

            delle anguille. Sembra composta da minuscole particelle di gomma;

 

Sub. 2)  La sostanza originaria diluita in alcool etilico all'85%, si è presentata dopo circa 10 minuti  

             dall'irrorazione, più liquida e malleabile  dell'originale, mantenendo pressoché immutate le

             proprie peculiarità (consistenza, presenza di corpuscoli gommosi ecc.);

 

Sub. 3)  La sostanza originaria diluita in soluzione di solvente nitro chimico, si è quasi del tutto

              liquefatta dopo circa 10 minuti, sporadicamente mantenendo al proprio interno alcune sacche

             di microcorpi polimerici.

 

Sub. 4) La sostanza originale, sottoposta a prova termica a+600° centigradi, ha dato il seguente

             risultato: l'acqua presente al 70-80% nella sostanza ed ogni liquido in essa contenuto, si è

             completamente  vaporizzata, lasciando seccare il resto del contenuto, che ha assunto una

             consistenza medio/dura, una elasticità superiore di circa il 50-60% all'originale, ed infine una

             compattezza unica rispetto alla massa originale inserita nel contenitore.

 

Sono state inoltre effettuate delle prove di combustione a fiamma diretta, su alcune parti della   

sostanza relativa al contenuto del contenitore nr.04. I risultati  sono così enunciati:

 

 prelevato un frammento della sostanza priva di liquidi; sottopostolo a combustione di circa 

 +600° centigradi con cannello a gas a fiamma diretta. Il campione è combusto, ma non si è

 consumato; non ha preso fuoco, né si è liquefatto, così come qualsiasi materiale a base   

 polimerica avrebbe dovuto fare. Si è provveduto ad allontanare il campione dalla fiamma

 diretta, osservando che in esso si è verificato un costante annerimento ed indurimento, il

 quale, una volta posto a prova di pressione si è polverizzato.

 

 

 

CONCLUSIONI

 

 Gli esami preliminari hanno dato come risultanza che la sostanza in questione, oggetto delle analisi, potrebbe essere un probabile scarto di depurazione o di assorbimento di vapori liquidi. Comunque a base silicio-polimerica non stabile, così come lo sono alcuni "gel" e prodotti silicei  anti umidità.

 

Dal punto di vista dell'indagine sulla presunta origine "estranea", si riferisce negativamente; mentre sotto il profilo eventuale della presenza di una discarica abusiva di prodotti o scarti di lavorazione-depurazione, verrà inoltrata all'Autorità competente per territorio una formale segnalazione. I restanti contenitori contenenti i campioni non ancora dissuggellati, saranno restituiti alla parte, che deciderà la loro destinazione.

 

 

Chiuso e sottoscritto in Rovigo, addì 26.03.2001, alle ore 17.30

 

Fanno parte del presente rapporto:

 

-   copie fotografiche delle analisi microscopiche delle varie campionature

-   foto d'insieme dello svolgimento analisi.-

         

 

IL DIRETTORE DEL CENTRO

  Antonello Mario LUPINO