Conferenza del 21.11.1997

Titolo: Uomini in Nero - Fantasia o Realtà?

 

Di Antonello LUPINO

 

Fino ad oggi abbiamo sempre ed esclusivamente parlato di fenomeni ufologici, spesso supportandoli con immagini ad essi relative. Esiste tuttavia un altro aspetto, ugualmente serio del fenomeno, questo riguarda la presenza dei cosiddetti “Men in Black” o MIB che dir si voglia. Con questa connotazione sono stati definiti i misteriosi personaggi che sono spesso comparsi in alcune vicende ufologiche particolarmente rilevanti, per svolgere un’azione dissuasiva nei confronti dei testimoni o addirittura di minaccia presso contattisti e studiosi del problema Ufo.

La dizione italiana deriva da quella inglese, che vuol dire “uomini vestiti di nero”, in quanto questi strani personaggi sembra che si presentino nei luoghi prescelti, vestiti di nero, per l’appunto.

L’altra definizione datagli è quella di “Silencers”, ovvero coloro che inducono al silenzio. Su queste fantomatiche ma quanto mai reali figure, fino ad oggi non si hanno foto certe od analisi che le possano ricondurre agli ambienti dei Servizi di Sicurezza, come forse qualcuno tra di voi starà sicuramente pensando. Tutto quello che abbiamo, sono solo le testimonianze attendibili di coloro che ne hanno ricevuto la visita, in seguito al loro interessamento sulla questione ufologica.

Una di queste persone è senz’altro l’ufologo americano Brad STEIGER, il quale ricorda di un episodio particolare, accaduto al suo amico  e ricercatore Robert STIFF, il quale venne per lungo tempo  “disturbato” telefonicamente da una voce che ossessivamente gli ripeteva di abbandaonare le ricerche ufologiche su di un caso accaduto nei pressi di Oklahoma. Ma questa può anche non essere stata opera dei nostri MIB, in quanto, da informazioni acquisite presso testimoni oculari di vari eventi ufologici, i loro contatti sembra avvengano quasi esclusivamente di persona con gli interessati.

Vista questa singolare presenza sui luoghi degli avvistamenti, qualcuno fra i quali il sottoscritto, sembra avanzare l’ipotesi che queste persone siano qui da tempi anteriori a quelli in cui ci viene fornita la loro presenza.

Sembra quasi che le loro visite si intensifichino con l’intensificarsi degli avvistamenti. Si comportano quasi, a mio avviso, come gli anticorpi in vista di un organismo estraneo al nostro corpo. Ma torniamo alla casistica:

in una lettera pubblicata nel giornale “Daily Texarcanian” del 25 aprile 1897, il giudice Lawrence BYRNE, dichiarò di aver incontrato accanto a quella che egli definì un “Airship” o nave aerea, alcuni piccoli esseri con lineamenti orientaleggianti che si esprimevano in una lingua ad egli sconosciuta. Subito dopo la pubblicazione di questa lettera, indovinate chi andò a fare visità al giudice? I nostri onnipresenti MIB, i quali lo minacciarono dicendogli che ciò che aveva visto altro non era che un’arma dell’esercito che veniva provata per valutarne l’efficienza e che il silenzio sulla questione aveva una origine ben più in alto dei propri interessi. Passando ad un altro caso, ricordiamo che anche l’ufologo neo zelandese John STUART, il quale era venuto in possesso di un manufatto alieno, ricevette la visita dei nostri soliti personaggi, i quali, in modo alquanto brusco gli confiscarono il materiale in suo possesso, definendolo di “importante sicurezza nazionale”.

Uno dei primi personaggi che fu avvicinato da queste persone, fu il ricercatore Albert K.BENDER vero mastino della ricerca ufologica.  Gray BARKER, colui che per primo sospetto l’esistenza di queste persone in nero, nel suo libro “They Knew Too Much About Flyning Saucers”, sostiene che Bender, alla fine del 1953 aveva raccolto talmente tanto materiale sugli Ufo, da poter elaborare alcune tesi in modo coerente sull’argomento. Un giorno BENDER scrisse ad un amico una lettera nella quale gli esponeva le proprie conclusioni sull’argomento e gli chiedeva un suo parere. Il giorno dopo, BENDER ricevette una visita da tre misteriosi personaggi che in abiti scuri, gli restituirono la lettera, ancora sigillata, con la viva preghiera di non divulgare a nessuno le sue indagini. Essi inoltre gli dissero che tra i maggiori ricercatori, egli solamente si era avvicinato alla soluzione  certa del problema Ufo, ma allo stesso tempo gli intimarono di abbandonare tale ricerca. Quasi subito dopo la loro visita BENDER si ammalò, lasciò la ricerca, sciogliendo il suo gruppo di indagine ed abbandonando la rivista da lui curata “SPACE REVIEW”, palesando per qualche periodo disturbi mentali.

Spero di non avervi annoiato fin qui, anche perché continuando insieme a voi su questa strada, arriveremo adesso ad un particolare che forse nessuno di voi conosceva i particolari.

Un altro personaggio che venne contattato dai nostri MIB, fu il Prof. MORRIS K. JESSUP che si interesso per molti anni del fenomeno Ufo. JESSUP fu coinvolto nello strano caso delle “lettere Allende”, venne avvicinato da i servizi di sicurezza della marina statunitense a più riprese. Non ricevette solo queste “visite”, ma fu avvicinato anche da altre persone molto emblematiche e del tutto ignote. Quando fu trovato cadavere all’interno della sua macchina, ucciso dai gas di scarico, nella Contea di DADE in Florida, il 20 aprile del 1959, le speculazioni  degli ufologi in merito alla sua morte furono molte, ma noi non siamo qui per speculare su niente ma per essere i vostri fedeli cronisti.

E come farebbe un cronista andiamo al prossimo capitolo: I dati nuovi:

Qualcuno di voi si ricorda certamente l’evento di Roswell del 1947. Ebbene, a  50 anni di distanza da quell’evento, il figlio della signora PROCTOR amica dell’ allevatore William ( Mac) BRAZEL,  ha fatto  alla trasmissione radiofonica “The sightings on the radio”  una dichiarazione su ciò che gli venne detto dalla madre, riguardante  gli episodi che  avvennero dopo che BRAZEL venne trattenuto dalle Autorità: “BRAZEL, racconta  disse a mia madre che lo avevano legato su di una sedia accanto ad un tavolo, all’interno di una stanza buia ed era illuminato da una luce diretta sul suo volto. Lo avevano minacciato consigliandogli di dire che secondo lui l’oggetto caduto nella sua proprietà non era altro che un pallone dell’Aeronautica Militare, in cambio non avrebbero confiscato la sua proprietà e lo avrebbero sovvenzionato col bestiame. Quando BRAZEL ricevette questi “consigli”, disse che venne percorso lungo la schiena da un interminabile brivido, e quando la stanza venne illuminata meglio, noto che oltre a due agenti in borghese ed un ufficiale militare, si trovavano all’interno altre due persone che lo fissavano e sembrava fossero appena usciti da un negozio di abbigliamento, in quanto avevano i vestiti scuri e la camicia bianca con una cravatta nera che sembravano nuovi di zecca. La loro carnagione sembrava molto pallida, come se non avessero sangue o non avessero mai vissuto al sole. Ma ciò che lo spavento di più fu quando uno dei due gli disse: “qui non è accaduto niente che rientri nella tua sfera del comprensibile, quindi non affannarti a cercare soluzioni più grandi di te e del tuo mondo” non cercare di distogliere l’attenzione dai nostri consigli se vuoi svolgere ancora il tuo lavoro e dare da mangiare alla tua famiglia”.-

I fatti successivi li sapete ormai tutti.-

Arriviamo adesso ad un fatto accaduto in Italia. Nel 1995 verso maggio, un giovane di Vicenza, insieme ad una sua amica americana, figlia di un alto ufficiale della caserma “EDERLE” della Nato in Vicenza, durante una gita in bici sulle sponde di un canale, ebbe un incontro ravvicinato del 4° tipo, tant’è che si sospettò un rapimento alieno.

Dopo un primo attimo di smarrimento, il giovane decise di rivolgersi a noi, che lo seguimmo fino a che un è altro ufologo definitosi “battitore libero”, non si intromise vanificando le nostre indagini fino a quel momento interessanti. Circa un mese dopo, il ragazzo si trovava a bordo del treno Roma-Venezia, ad un certo punto del tragitto venne avvicinato da due individui dall’aspetto quasi meccanico vestiti per l’appunto di nero, seppure fino ad un istnte prima della loro comparsa, il treno sembrava popolato di persone, in quel momento egli si sentì solo con i due individui ed assalito da una sensazione di panico. Le due persone gli dissero senza mezzi termini che se continuava a parlare del suo caso con altre persone, avrebbe conseguito solo danni. Detto questo, così come erano venute, le due persone scse ne andarono. Il giovane non diede peso a ciò, lo ritenne uno scherzo di cattivo gusto.

Pochi giorni dopo, il padre della sua amica venne trasferito ad altro incarico. Contestualmente egli perse il lavoro e tutt’oggi a Vicenza, sua città natale, per lui le cose non vanno molto bene.

Alla  fine di questo viaggio che abbiamo fatto insieme, due sono ancora gli interrogativi:

il primo è quello a cui forse ho dato una parziale risposta stasera ed è “da chi sono dirette queste persone e quale è il loro scopo su questo pianeta ?”

il secondo è quello a cui mi piacerebbe darvi una risposta, ma né io né gli altri ufologi ne abbiamo ancora, è

“sono Uomini od esseri Alieni o macchine?”.-

Vi chiedo solo una cosa: seguiteci e lo saprete presto!

           

Antonello LUPINO

Direttore del C.U.I.