Fino ad oggi abbiamo
sempre ed esclusivamente parlato di fenomeni ufologici, spesso supportandoli
con immagini ad essi relative. Esiste tuttavia un altro aspetto, ugualmente
serio del fenomeno, questo riguarda la presenza dei cosiddetti “Men in Black” o
MIB che dir si voglia. Con questa connotazione sono stati definiti i misteriosi
personaggi che sono spesso comparsi in alcune vicende ufologiche
particolarmente rilevanti, per svolgere un’azione dissuasiva nei confronti dei
testimoni o addirittura di minaccia presso contattisti e studiosi del problema
Ufo.
La dizione italiana
deriva da quella inglese, che vuol dire “uomini vestiti di nero”, in quanto
questi strani personaggi sembra che si presentino nei luoghi prescelti, vestiti
di nero, per l’appunto.
L’altra definizione
datagli è quella di “Silencers”, ovvero coloro che inducono al silenzio. Su
queste fantomatiche ma quanto mai reali figure, fino ad oggi non si hanno foto
certe od analisi che le possano ricondurre agli ambienti dei Servizi di
Sicurezza, come forse qualcuno tra di voi starà sicuramente pensando. Tutto
quello che abbiamo, sono solo le testimonianze attendibili di coloro che ne
hanno ricevuto la visita, in seguito al loro interessamento sulla questione
ufologica.
Una di queste
persone è senz’altro l’ufologo americano Brad STEIGER, il quale ricorda di un
episodio particolare, accaduto al suo amico
e ricercatore Robert STIFF, il quale venne per lungo tempo “disturbato” telefonicamente da una voce che
ossessivamente gli ripeteva di abbandaonare le ricerche ufologiche su di un
caso accaduto nei pressi di Oklahoma. Ma questa può anche non essere stata
opera dei nostri MIB, in quanto, da informazioni acquisite presso testimoni
oculari di vari eventi ufologici, i loro contatti sembra avvengano quasi
esclusivamente di persona con gli interessati.
Vista questa
singolare presenza sui luoghi degli avvistamenti, qualcuno fra i quali il
sottoscritto, sembra avanzare l’ipotesi che queste persone siano qui da tempi
anteriori a quelli in cui ci viene fornita la loro presenza.
Sembra quasi che le
loro visite si intensifichino con l’intensificarsi degli avvistamenti. Si
comportano quasi, a mio avviso, come gli anticorpi in vista di un organismo
estraneo al nostro corpo. Ma torniamo alla casistica:
in una lettera
pubblicata nel giornale “Daily Texarcanian” del 25 aprile 1897, il giudice
Lawrence BYRNE, dichiarò di aver incontrato accanto a quella che egli definì un
“Airship” o nave aerea, alcuni piccoli esseri con lineamenti orientaleggianti
che si esprimevano in una lingua ad egli sconosciuta. Subito dopo la
pubblicazione di questa lettera, indovinate chi andò a fare visità al giudice?
I nostri onnipresenti MIB, i quali lo minacciarono dicendogli che ciò che aveva
visto altro non era che un’arma dell’esercito che veniva provata per valutarne
l’efficienza e che il silenzio sulla questione aveva una origine ben più in
alto dei propri interessi. Passando ad un altro caso, ricordiamo che anche
l’ufologo neo zelandese John STUART, il quale era venuto in possesso di un
manufatto alieno, ricevette la visita dei nostri soliti personaggi, i quali, in
modo alquanto brusco gli confiscarono il materiale in suo possesso, definendolo
di “importante sicurezza nazionale”.
Uno dei primi
personaggi che fu avvicinato da queste persone, fu il ricercatore Albert
K.BENDER vero mastino della ricerca ufologica.
Gray BARKER, colui che per primo sospetto l’esistenza di queste persone
in nero, nel suo libro “They Knew Too Much About Flyning Saucers”, sostiene che
Bender, alla fine del 1953 aveva raccolto talmente tanto materiale sugli Ufo,
da poter elaborare alcune tesi in modo coerente sull’argomento. Un giorno
BENDER scrisse ad un amico una lettera nella quale gli esponeva le proprie
conclusioni sull’argomento e gli chiedeva un suo parere. Il giorno dopo, BENDER
ricevette una visita da tre misteriosi personaggi che in abiti scuri, gli
restituirono la lettera, ancora sigillata, con la viva preghiera di non
divulgare a nessuno le sue indagini. Essi inoltre gli dissero che tra i
maggiori ricercatori, egli solamente si era avvicinato alla soluzione certa del problema Ufo, ma allo stesso tempo
gli intimarono di abbandonare tale ricerca. Quasi subito dopo la loro visita
BENDER si ammalò, lasciò la ricerca, sciogliendo il suo gruppo di indagine ed
abbandonando la rivista da lui curata “SPACE REVIEW”, palesando per qualche
periodo disturbi mentali.
Spero di non avervi
annoiato fin qui, anche perché continuando insieme a voi su questa strada,
arriveremo adesso ad un particolare che forse nessuno di voi conosceva i
particolari.
Un altro personaggio
che venne contattato dai nostri MIB, fu il Prof. MORRIS K. JESSUP che si
interesso per molti anni del fenomeno Ufo. JESSUP fu coinvolto nello strano
caso delle “lettere Allende”, venne avvicinato da i servizi di sicurezza della
marina statunitense a più riprese. Non ricevette solo queste “visite”, ma fu
avvicinato anche da altre persone molto emblematiche e del tutto ignote. Quando
fu trovato cadavere all’interno della sua macchina, ucciso dai gas di scarico,
nella Contea di DADE in Florida, il 20 aprile del 1959, le speculazioni degli ufologi in merito alla sua morte furono
molte, ma noi non siamo qui per speculare su niente ma per essere i vostri
fedeli cronisti.
E come
farebbe un cronista andiamo al prossimo capitolo: I dati nuovi:
Qualcuno di voi si
ricorda certamente l’evento di Roswell del 1947. Ebbene, a 50 anni di distanza da quell’evento, il
figlio della signora PROCTOR amica dell’ allevatore William ( Mac) BRAZEL, ha fatto
alla trasmissione radiofonica “The sightings on the radio” una dichiarazione su ciò che gli venne detto
dalla madre, riguardante gli episodi
che avvennero dopo che BRAZEL venne
trattenuto dalle Autorità: “BRAZEL, racconta
disse a mia madre che lo avevano legato su di una sedia accanto ad un
tavolo, all’interno di una stanza buia ed era illuminato da una luce diretta sul
suo volto. Lo avevano minacciato consigliandogli di dire che secondo lui
l’oggetto caduto nella sua proprietà non era altro che un pallone
dell’Aeronautica Militare, in cambio non avrebbero confiscato la sua proprietà
e lo avrebbero sovvenzionato col bestiame. Quando BRAZEL ricevette questi “consigli”,
disse che venne percorso lungo la schiena da un interminabile brivido, e quando
la stanza venne illuminata meglio, noto che oltre a due agenti in borghese ed
un ufficiale militare, si trovavano all’interno altre due persone che lo
fissavano e sembrava fossero appena usciti da un negozio di abbigliamento, in
quanto avevano i vestiti scuri e la camicia bianca con una cravatta nera che
sembravano nuovi di zecca. La loro carnagione sembrava molto pallida, come se
non avessero sangue o non avessero mai vissuto al sole. Ma ciò che lo spavento
di più fu quando uno dei due gli disse: “qui non è accaduto niente che rientri
nella tua sfera del comprensibile, quindi non affannarti a cercare soluzioni
più grandi di te e del tuo mondo” non cercare di distogliere l’attenzione dai
nostri consigli se vuoi svolgere ancora il tuo lavoro e dare da mangiare alla
tua famiglia”.-
Arriviamo adesso ad
un fatto accaduto in Italia. Nel 1995 verso maggio, un giovane di Vicenza, insieme
ad una sua amica americana, figlia di un alto ufficiale della caserma “EDERLE”
della Nato in Vicenza, durante una gita in bici sulle sponde di un canale, ebbe
un incontro ravvicinato del 4° tipo, tant’è che si sospettò un rapimento
alieno.
Dopo un primo attimo
di smarrimento, il giovane decise di rivolgersi a noi, che lo seguimmo fino a
che un è altro ufologo definitosi “battitore libero”, non si intromise
vanificando le nostre indagini fino a quel momento interessanti. Circa un mese
dopo, il ragazzo si trovava a bordo del treno Roma-Venezia, ad un certo punto
del tragitto venne avvicinato da due individui dall’aspetto quasi meccanico
vestiti per l’appunto di nero, seppure fino ad un istnte prima della loro
comparsa, il treno sembrava popolato di persone, in quel momento egli si sentì
solo con i due individui ed assalito da una sensazione di panico. Le due
persone gli dissero senza mezzi termini che se continuava a parlare del suo
caso con altre persone, avrebbe conseguito solo danni. Detto questo, così come
erano venute, le due persone scse ne andarono. Il giovane non diede peso a ciò,
lo ritenne uno scherzo di cattivo gusto.
Pochi giorni dopo,
il padre della sua amica venne trasferito ad altro incarico. Contestualmente
egli perse il lavoro e tutt’oggi a Vicenza, sua città natale, per lui le cose
non vanno molto bene.
Alla fine di questo viaggio che abbiamo fatto
insieme, due sono ancora gli interrogativi:
il primo è quello a
cui forse ho dato una parziale risposta stasera ed è “da chi sono dirette queste
persone e quale è il loro scopo su questo pianeta ?”
il secondo è
quello a cui mi piacerebbe darvi una risposta, ma né io né gli altri ufologi ne
abbiamo ancora, è
“sono Uomini
od esseri Alieni o macchine?”.-
Vi chiedo solo una cosa:
seguiteci e lo saprete presto!
Antonello LUPINO
Direttore del C.U.I.